Anatomia Degli Insetti: Torace e Addome

Continuiamo con lo studio degli insetti finendo quella che è l’anatomia di questi artropodi. Focus su torace e addome, con occhio di riguardo per zampe, ali ed ovopositore.

Domani si inizierà anche con la patologia vegetale, materia essenziale per riuscire ad ottenere prodotti di qualità rispettando l’ambiente, non solo in ambito viticolo/enologico.

Prima di continuare la lettura invitiamo a dare una letta agli articoli precedenti, giusto per avere uno schema metale tale da comprendere fino in fondo questi argomenti:

 

ETEROMETABOLI

OLOMETABOLI

ANATOMIA DEGLI INSETTI: APPARATO BOCCALE

 

TORACE

Consta di tre segmenti:

1) PRO-TORACE

2) MESO-TORACE

3) META-TORACE

 

Ogni segmento mostra una porzione dorsale, porzione laterale ed una  porzione sottostante. Sulla dorsale, sullo sterno, sulle porzioni laterali e sulle inserzioni delle zampe abbiamo gli STIGMI, ossia fori attraverso i quali l’insetto scambia ossigeno e altri gas con l’esterno.

Queste aperture devo essere provviste di apparati tali da impedire che vi entrino dei parassiti come piccoli artropodi dannosi; il sistema diventa, tuttavia, inutile quando si mettono a contatto specie che non si sono evolute insieme. (Ex: Varroa-ape)

Il secondo ed il terzo segmento portano le ali negli adulti, attaccate da una specie di muscolatura che è indice della potenza del volo, dando origine a diversi TIPI DI VOLO dipendentemente dalla conformazione dell’ala e dalla muscolatura. La capacità del volo diventa per noi importantissima da studiare, poichè da questa dipende la capacità di diffondersi.

 

ZAMPE

Le zampe hanno un’inserzione che permette di attaccarsi al corpo dell’insetto, detta TRONCATINO, per poi dividersi in vari segmenti come COXA, TROCANTERE, FEMORE, TIBIA e il TARSO (parte terminale), il quale può avere UNGHIE o AROLIO (apparati adesivi), delle specie di polpastrelli che Emettono una sostanza appiccicosa su superficie glabra.

La morfologia della zampa è importantissima visto che da questa POSSIAMO INTUIRE IL COMPORTAMENTO DELL’INSETTO; per esempio, se provvisto di unghie o arolio potrà o scavare, o camminare o ancora arrampicarsi.

Le zampe delle larve sono circa le stesse presenti negli adutli, ma più piccole e tozze

1- Unghia

5- Tarsomero

4, 3, 2: non tutti gli aroli sono come in questa figura, ma basti sapere che in questo spazio è presente l’arolio stesso ed il cuscinetto dell’arolio

 

 

 

 

TIPOLOGIA DI ZAMPE

Le varie tipologie di zampe che differenziano il comportamento dell’insetto sono:

  • DEAMBULATORIE = grosse, per camminare;
  • CURSORIE = snelle, correre;
  • ZAMPE PER PATTINARE SULLA SUPERFICIE DELL’ACQUA;
  • PRENSILI = pidocchi ;
  • ZAMPE RAPTATORIE = mantide, tibia che si chiude con un tarso/unghia;
  • ZAMPE FOSSORIE = presentano alla fine specie di spatola che serve per scavare delle gallerie; alcuni esempi sono il grillo talpa, scarabei sacri;
  • ZAMPA SALTATORIA = per esempio la cavalletta scatta con un movimento femore/tibiale su una zampa sola; sulla pulce ci sono due meccanismi di scatto contemporanei che le permettono di “andare più lontano” ;
  • ZAMPE NATATORIA = sviluppo di peli/setole trovate nei Rincotti notoderiti ;
  • ZAMPE DELL’APE OPERAIA = 3 paia di zampe diverse le une dalle altre. Le prime possiedono una sorta di apparato dove e presente un semicerchio (cavità) chiuso da una prominenza, creando lo spazio sufficiente per l’entrata dell’antenna sporca di polline. È l’evoluzione che ha richiesto questo adattamento poiché, se sporche di polline, le antenne non riuscirebbero a comunicare ed a recepire stimoli in modo ottimale. La zampa media possiede molti peli per l’adesione del polline. La zampa posteriore, infine, è quella più robusta e con il maggior numero di setole (tarso + tibia). Dietro alla tibia è presente un lungo pelo/setola e, lungo a questa setola, viene accumulato il polline. Ma come accumula il polline? Vi sono vari meccanismi, ma il principale prevede che l’ape strofini una zampa sull’altra dove è presente una specie di pettine, il quale permette un accumulo meccanico del polline lungo la setola principale (strofinano le zampe l’una sull’altra per accumulare dietro il polline).

 

ALI

Come detto prima le diverse tipologie di ali, insieme ai muscoli che attaccano l’ala al corpo dell’insetto, comportano a tipologie di volo diverse ed a capacità di diffondersi differenti, oltre che aiutare nella tassonomia.

Vediamo ora le varie tipologie:

  • MEMBRANOSE: membranose e leggere sono solite di mosche, vespe, ditteri in generale, degli imenotteri e dei neurotteri;
  • ELITRE: possono essere molto pesanti, inspessite e indurite (cera) come quelle dei coleotteri;
  • EMIELITRE: possono essere metà inspessite da strati di cera colorate (o meno) e metà membranose. Questa tipologia da il nome a rincotti eterotteri (ali diverse).

 

Le ali sono collegate tra di loro con UNCINI e spesso, durante il battito, ala anteriore ed ala posteriore sono collegate. Le ali posteriori possono essere assenti, come nell’esempio dei ditteri, dove gli adulti presentano un solo paio di ali e, al posto di quelle posteriori, un BILANCIERE che funziona come organo di senso.

Indian insect life
Calcutta ;Thacker, Spink & Co., W. Thacker & Co., 2 Creed Lane, London,1909.
http://biodiversitylibrary.org/item/80025

 

 

ADDOME

È l’ultima parte del corpo provvista di segmenti chiamati URITI; è diviso in TERGITI sulla porzione dorsale, mentre in STERNITI sulla porzione ventrale.

L’addome degli insetti presenta generalmente 11 segmenti, anche se il primo può essere ridotto o incorporato nel torace, così come i segmenti finali, modificati o ridotti; in generale i primi 7 segmenti negli adulti si assomigliano sia per struttura sia per la mancanza di appendici, ma apterigoti e molti stadi giovanili di insetti acquatici possono presentare appendici addominali.

Dal 1° all’8° urite sono solitamente posizionati stigmi, anche se si potrebbe assistere ad una riduzione di questi in associazione con modifiche del sistema tracheale (per esempio negli stadi giovanili e con specializzazioni dei segmenti terminali negli adulti).

L’addome, delle volte, si presenta come una specie di scudo che parte dal capo contenendo l’ovopositore, chiamato terebra.

La parte terminale dell’addome, chiamato TERMINALIA, è generalmente costituita dal segmento 8 o 9, i quali portano i genitali; è possibile che sia presente un 10° segmento su particolari insetti (insetti primitivi) privo di appendici e un 11° segmento nel quale sono articolati i CERCI. I cerci sono strutture annulate e filiformi che possono essere, però, modificate (forbici dei dermatteri) o ridotti.

Dall’addome può poi avere origine un filamento caudale annulato chiamato APPENDICE DORSALE MEDIALE, originata dall’estremità dell’epiprocto negli apterigoti, in gran parte degli efemerotteri e in alcuni insetti fossili.

Il segmento finale è interessato a funzioni escretrici e sensoriali, ma negli individui adulti serve anche per gli organi di riproduzione. vedi  EFEMEROTTERO/SIMULIDI

12. Ala anteriore

13. Urotergo

14. Stigmi

15. Cerci

16. Lamina sottoanale

17. Ovopositore

30. Urosterno

 

OVOPOSITORE

È lo strumento che hanno gli insetti per deporre le uova.

 

  • OVOPOSITORE MORFOLOGICO

L’ovopositore è una struttura utile per la deposizione delle uova la quale può essere assestante e quindi presentarsi come strumento che sporge all’estremità dell’addome. È formato da delle VALVE che se COLLEGATE INSIEME FORMANO UN TUBO. L’insetto, per deporre, chiuderà le due valve collegandole creando, appunto, un tubo dentro al quale scorreranno le uova.

Nei parassitoidi l’ovopositore funge come una specie spada, permettendo all’insetto di deporre le uova dentro un altro corpo. Quando non deve parassitizzare due valve saranno chiuse in una terza che fungerà da protezione; quando si appresterà ad ovodeporre collegherà il primo e secondo paio formando, appunto, il tubo. Una volta finito riporterà le atre due dentro la terza valvula.

Negli ORTOTTERI è possibile fare un’altra divisione basata sulla morfologia di quest’organo:

  • CELIFERI: ovopositore corto (antenne corte ed ovopositore corto);
  • ENSIFERI: ovopositore molto lungo (ovopositore lungo).

 

  • OVOPOSITORE TRASFORMATO

Altri insetti hanno strutture modificate e quindi non possiedono un vero e proprio ovopositore: uno dei casi particolare sono agli ACULEATI. Possiamo, infatti, suddividere gli IMENOTTERI in :

L’OVOPOSITORE è trasformato in ACULEO in quanto le VALVE sono state trasformate in LANCETTE, dentro le quali scorre il veleno, facendolo diventare a tutti gli effetti un organo fatto apposta per pungere. Il pungiglione è spesso seghettato ed un esempio è dato dall’ape, la quale pungendo l’uomo provvisto di pelle elastica non riuscirà ad l’estrarre l’aculeo che squarterà l’ape nel tentativo di volare via (il veleno scorre lungo dei canaletti sulle lancette).

 

  • OVOPOSITORE DI SOSTITUZIONE

Deriva dalla trasformazione degli ultimi segmenti addominali, di minore di diametro e più allungato rispetto agli altri, e verrà estroflesso telescopicamente durante l’atto di deposizione delle uova. In alcune specie si presenta sclerificato come nei tisanotteri, nei lepidotteri e nei ditteri, con funzione aggiuntiva di perforazione dei tessuti; la variante è membranosa come nei coleotteri.

 

  • OVOPOSITORE ASSENTE

Manca una struttura per l’ovideposizione e l’uovo fuoriuscirà direttamente dal gonoporo, di norma posto tra il 7° – 8° – 9° urosterno.

Sono senza ovopositore i collemboli, dipluri, proturi, efemerotteri, embiotteri, plecotteri, zoratteri, mallofagi, rincoti, coleotteri, lepidotteri, mecotteri ed i sifonatteri.

 

 

 

Buona Lettura

 

Vino&Viticoltura

Translate »