Acidi nel Mosto e nel Vino

Prima di tutto bisogna considerare il vino come una bevanda ACIDA a pH variabile in un range che va da 3.2 a 3.4. L’acidità del vino, e quindi la presenza di acidi, è fondamentale in quanto queste molecole riusciranno ad interagire con le varie componenti della bevanda intervenendo in maniera significativa sulle qualità e caratteristiche organolettiche come il gusto ed aromi. Inoltre, cosa non di poco conto,l’acidità interviene anche sulla salubrità (igiene), visto che ad un pH acido come quello del vino non si sviluppano patogeni.

Gli acidi influenzeranno poi le reazioni chimico fisiche e biochimiche dell’uva e del mosto, agendo sulla maturazione dell’uva, sulla preparazione e sulla evoluzione del vino.

 

Gli acidi, poi, sono gli attori dell’equilibrio fondamentale dei sapori insieme ad altri elementi:

 

DOLCE deve essere equilibrato con la sensazione ACIDA e AMARA

Che corrisponde a 

ALCOL deve essere equilibrato con gli ACIDI e TANNINI (polifenoli)

 

O schematicamente:

Questo equilibrio è diverso se consideriamo i vini rossi o i vini bianchi :

  • VINI ROSSI: abbiamo un’acidità più bassa che è compensata da un contributo più importante di sostanze polifenoliche (tannini), mentre l’alcolicità sarà sempre (di base) abbastanza alta. Per i vini rossi di grande qualità si cerca di mantenere un pH più basso (relativamente) ma sempre stando attenti a non salire troppo con i valori visto che un’acidità più elevata consente una conservazione migliore del prodotto oltre che ad una possibile mascheratura della mancanza di struttura;
  • VINI BIANCHI: abbiamo una marcata acidità che mantiene l’equilibrio con la sensazione di dolce visto la mancanza della frazione tannica. L’acidità, poi, è sinonimo di freschezza e “secchezza”, proprietà ricercata.

 

Oltre a le proprietà del vino e degli acidi c’è da considerare la saliva, sostanza basica che presenta un effetto importante poiché farà diminuire la sensazione acida del vino secondo cui più acido sarà un alimento e più saliva è secreta per contrastare il cambiamento di pH della bocca. La variazione del pH del vino in bocca post contatto con la saliva varia a seconda del vino che ingeriamo, ed è dipesa dal potere tamponante[1] del vino stesso.

 

[1] Potere tamponante: è una misura della capacità di opporsi a una variazione di pH da parte di una soluzione tampone, all’aggiunta di una certa quantità di acido forte o base forte. La variazione di pH dipenderà quindi sia dall’entità dell’aggiunta (in genere il potere tamponante viene esplicato per piccole aggiunte), sia dalla composizione della soluzione in questione.

 

Gli acidi più presenti nel vino sono qui sotto riportati in tabella:

 

ACIDI ORGANICI g/L

                                                                       BOCCA                        VINO
ACIDI ORGANICI MINIMO MASSIMO MEDIA MINIMO MASSIMO MEDIA
Acido tartarico 3.56 7.42 1.20 4.80 2.50
Acido malico 0.70 8.60 0.16 5.20
Acido D-malico 46 x 10-3 76 x 10-3 60 x 10-3 11 x 10-3 79 x 10-3 44 x 10-3
Acido citrico 0.13 0.90 0.18 0.12 0.88 0.20
Acido ascorbico 10 x 10-3 75 x 10-3 45 x 10-3 5 x 10-3 12 x 10-3 3 x 10-3
Acido L(+) lattico 40 x 10-3 4.2 3.10
Acido L(-) lattico 40 x 10-3 0.39 0.15
Acido succinico 35 x 10-3 0.90 0.55
Acido acetico 0.15 0.90 0.35
Acido piruvico 11 x 10-3 0.46 75 x 10-3
Acido oxo-glutarico 2 x 10-3 0.34 80 x 10-3
Acido citramalico 10 x 10-3 0.14 70 x 10-3
Acido glicerico 5 x 10-3 5 x 10-3 8 x 10-3
Acido dimetil-glicerico ND 600
Acido ossalico ND 50 x 10-3 ND 30 x 10-3
Acido fumarico ND 10 x 10-3 4 x 10-3

ND

50 x 10-3

0.12

25 x 10-3
Acido glucuronico 0.12 2.50

0.35

<0.1
Acido galatturonico 1.50

0.10

0.15
Acido gluconico <10 x 10-3 2.80

0.44

30 x 10-3
Acido mucico 2 <80 x 10-3 0.45
Acido oxo-2-gluconico ND 0.70 <0.1
Acido oxo-5-gluconico ND 0.5 <0.1

 

Possiamo notare come ci sia una differenza tra gli acidi che possiamo trovare nel mosto e nel vino poiché i MO come i lieviti e batteri possono produrre determinati acidi ritrovabili solo post FA.

 

ACIDI NELL’UVA

Vediamo ora quali sono gli acidi che possiamo trovare nell’uva quando ancora nessun processo enologico è andato a modificarne la composizione.

 

ACIDI ORGANICI UVA g/L

DENOMINAZIONE USUALE DENOMINAZIONE IUPAC FORMULE PM pK
Acido L(+) tartarico Acido 2,3-diidrossibutan-1,4-dioico HOOC-CHOH-CHOH-COOH 150 3.01

4.37

Acido L(+) malico Acido 3-idrossi-butan-1,4- dioico HOOC-CH2-CHOH-COOH 134 3.46

5.31

Acido D(-) malico Acido 3-idrossi-butan-1,4- dioico HOOC-CH2-CHOH-COOH
Acido citrico Acido 3-carbossi-3-idrossi-pentan-1,4- dioico     OH

|

OHHC-CH2-C-CH2-COOH

|

COOH

192 3.14

4.77

5.74

Acido L(+) ascorbico Acido 2,5-diidro-3,4-diidrossi-5-[1,2-diidrossietil]-2-oxo-furano  

CH2OH-CHOH-CH-COH=COH-CO

 

O

 

176 4.10
Acido ossalico Acido etan-1,2- dioico HOOC-COOH 90 1.27

4.28

Acido glicolico Acido 2-idrossi etan-1-oico HOOC-CH2-OH 76 3.83
Acido fumarico Acido but-2-en-1,4- dioico HOOC-CH=CH-COOH 116 3.03

4.44

 

 

ACIDI DA UVE BOTRITIZZATE

Un acido molto importante è ac. Gluconico che deriva dall’ossidazione del glucosi; derivano dall’attività enzimatica della Botrytis sulle componenti zuccherine dell’uva.

 

ACIDI ORGANICI UVA BOTRITIZZATA g/L
DENOMINAZIONE USUALE DENOMINAZIONE IUPAC FORMULE PM
Acido glucuronico Acido 2,3,4,5-tetraidrossi-6-oxo-esan-1-oico  

HOOC-(CHOH)4-CHO

194.1
Acido galatturonico Acido 2,3,4,5-tetraidrossi-5-oxo-esan-1-oico  

HOOC-(CHOH)4-CHO

194.1
Acido gluconico Acido 2,3,4,5,6-pentaidrossi esan-1-oico  

HOOC-(CHOH)4-CH2OH

196
Acido mucico Acido 2,3,4,5-tetraidrossi esa-1-oico  

HOOC-(CHOH)4-COOH

210
Acido cheto – 2 – gluconico Acido 3,4,5,6-tetraidrossi-2-oxo-esan-1-oico  

HOOC-CO-(CHOH)3-CH2OH

194
Acido cheto – 5 – gluconico Acido 2-3-4-6-tetraidrossi-2-oxo-esan-1-ioico  

HOOC-(CHOH)3-CO-CH2OH

194
Acido cheto 2 – 5 gluconico Acido 3,4,6-tribidrossi-2,5-dioxo-esan-1-oico  

HOOC-CO-(CHOH)2-CO-CH2OH

192

 

 

ACIDI DALLA FERMENTAZIONE

Mentre questi sono acidi che si possono formare durante la fermentazione delle uve grazie all’azione microbica di lieviti e batteri:

 

ACIDI ORGANICI FERMENTAZIONE g/L  
DENOMINAZIONE USUALE DENOMINAZIONE IUPAC FORMULE PM pK
Acido L(+) lattico Acido 2-idrossipropan-1-ioico HOOC-CHOH-CH3 90 3.86
Acido L(-) lattico Acido 2-idrossipropan-1-ioico HOOC-CHOH-CH3 90 3.86
Acido succinico Acido butan-1,4-dioico HOOC-CH2-CH2COOH 118 4.18

5.23

Acido piruvico Acido 2-oxo-propan-1-oico HOOC-CO-CH3 88
Acido cheto – glutarico Acido 2-oxo-pentan-1,5-dioico HOOC-CH2-CH2-CO-COOH 146
Acido critramalico 2-idrossi-2-matilpropan-1,3-dioico    OH

|

HOOC-CH2-COOH

|

CH3

136
Acido glicerico Acido 2,3-driidrossipropan-1-oico HOOC-CHOH-CH2OH 106 3.55
Acido dimetil glicerico Acido 2,3-diidrossi-3-metil butan-1-oico                        CH3

|

HOOC-CHOH-COH

|

CH3

130
Acido formico Acido metanoico HCOOH 46 3.74

 

Dal punto di vista qualitativo e quantitativo gli acidi variano prima e dopo la vinificazione, tendendo a diminuire durante la vinificazione. Il processo di trasformazione del mosto in vino agirà sulla quantità e sulla tipologia degli acidi presenti inizialmente e inoltre, se il vino è contaminato da batteri indesiderati (acetici), si potrà assistere ad un aumento di acidi e di acidità volatile (acido acetico).

 

 

EFFETTI ORGANOLETTICI DI ACIDI E ACIDITÀ

Gli acidi organici sono attori importantissimi nel bilanciamento delle caratteristiche organolettiche di un vino; basti pensare che, fino a poco tempo fa, nei bianchi secchi era ricercata e segno di qualità l’acidità spiccata (oggi invece si cercano vini equilibrati e più morbidi). L’acidità poi diventa importantissimi per i rossi “importanti” di alto grado, visto che la morbidezza dell’alcolicità dovrà essere contrastata da una buona acidità del vino.

Queste sono solo alcune dell’importantissimo effetto degli acidi nel vino. Ma vediamo quali sono gli effetti più marcati degli acidi e dell’acidità nel vino.

 

SAPORE

Uno degli effetti più importanti lo si riscontra naturalmente nel sapore del vino, il quale cambia di percezione dipendentemente la concentrazione di queste sostanze.

Possiamo gli effetti in due diverse categorie:

  • EFFETTI DIRETTI, dove il sapore è condizionato dall’acidità reale e quindi dagli ioni idrogeno liberi presenti nel vino; in poche parole il sapore è condizionato direttamente dal pH (pH = [H+]. Se l’acidità (concentrazione H+) sarà troppo alta con pH troppo basso avrò un vino aggressivo. Di contro, se avrò un’acidità troppo bassa con pH troppo alto avrò un vino piatto, un colore sbiadito ed un gusto fragile.

Oltre all’importantissimo effetto degli ioni liberi H+, bisogna considerare anche gli effetti diretti che sono portati dagli anioni dei diversi acidi, i quali si differenziano a seconda, appunto, dell’acido da cui derivano. L’eccesso dei seguenti acidi da queste sensazioni:

 

  • Tartarico → Metallica, Dura
  • Malico  → Verde
  • Citrico  → Acidula
  • Acetico → Acre
  • Succinico → Amara, Salata

 

Il gusto sarà quindi si dipeso dall’acidità intesa come pH, ma la sensazione cambierà da acido ad acido.

Ci sono da considerare poi gli effetti legati agli ACIDI GRASSI:

  • C4 e C5: comprendono gli acidi BUTIRRICO ed ISOBUTIRRICO per i C4 e l’isovalerico per il C5; questi acidi grassi portano aromi di burro / formaggio e presentano soglia percettiva di 2 – 3 mg/L nel vino.
  • C6 – C12: sono acidi neutri ma sono precursori di esteri;
  • C > 12: a dosi inferiori del 1 mg/L non danno effetti;
  • Insaturi: sono acidi precursori di aromi erbacei.

 

  • EFFETTI INDIRETTI: gli effetti indiretti si manifestano, invece, per il “lavoro” della popolazione microbica nel vino; infatti i lieviti possono si sopportare bene i valori di acidità dei mosti ( pH 2.8 – 3.8), ma il pH può influenzare lo sviluppo di prodotti secondari.

pH elevati, poi, favoriscono la proliferazione di batteri lattici durante la fermentazione alcolica con un aumento dei valori di acido acetico per via dello spostamento dell’optimum di pH verso il metabolismo dello zucchero di questi microrganismi. Il pH, poi, condiziona l’effetto dell’anidride solforosa e l’effetto che questa può avere sulla flora microbica (a pH basso avrà un effetto maggiore rispetto all’aggiunta di solforosa a pH alto).

 

ASPETTO

Altro parametro importantissimo che influenzano i lieviti è l’aspetto del vino, sia per il colore che per eventuali  precipitati. Infatti gli acidi possono dare sali insolubili con formazione di precipitati cristallini i quali, se avvengono in bottiglia, abbasseranno irrimediabilmente la qualità del vino. Come detto prima possono anche influenzare la tonalità dei vini rossi.

 

Buona Lettura

 

Vino&Viticoltura

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