La Malattia: L’Ambiente

Ritorniamo sull’etichetta “Patologia Vegetale” per proseguire nello spiegare i tre attori della malattia: ospite, ambiente e patogeno.

Oggi ci concentreremo sull’ambiente, mentre di seguito riporteremo i link che manderanno agli articoli precedenti, utili da leggere se si vuole avere un quadro più generale dell’argomento:

 

 

Buona Lettura

 

AMBIENTE

 

TERZO FATTORE DI MALATTIA: L’AMBIENTE

 

L’ambiente che intendiamo è costituito da elementi ABIOTICI non viventi (pedo-climatiche) e da componenti BIOTICHE viventi ed è il mezzo nel quale ospite e patogeno sono “immersi”.

I FATTORI ABIOTICI sono:

  • TEMPERATURA: va considerato l’insieme OSPITE-PATOGENO in quanto esiste un intervallo di temperatura entro il quale troveremo un OPTIMUM per i due attori; queste temperature ci dicono i limiti di sopravvivenza.
    • PATOGENO: resistono alle basse temperature ma con forti diminuzioni dal punto di vista della vitalità. Hanno intensa vitalità, invece, alle alte temperature ed ad alti livelli di umidità anche se, nella vite, difficilmente troveremo patogeni che resistono sopra i 40°;
    • OSPITE: può resistere bene alle basse temperature ma solo se il freddo arriva gradualmente.

Solitamente i patogeni resistono a range di temperatura più ridotti rispetto alle piante (escluso botrite ed oidio);

  • UMIDITÀ: è intesa come umidità relativa ed acqua condensata. La presenza dell’acqua è molto importante soprattutto per la resistenza al freddo dell’ospite; la disponibilità di acqua è un fattore critico visto che quando cala la disponibilità andranno in crisi sia il patogeno che l’ospite (peronospora ha bisogno di un tot di acqua liquida per infettare la vite). La pianta può cambiare inoltre il MICROCLIMA favorendone l’umidificazione (la pianta potrebbe cambiare il microclima del vigneto), ma anche il patogeno riuscirà a fare lo stesso (cambiare il microambiente), per esempio facendo defogliare le piante (> temperatura, < umidità, > ventilazione).
  • COMPOSIZIONE ATMOSFERA E VENTILAZIONE: una delle modalità più efficaci per diffondere i patogeni è la via ANEMOFILA (vento). Tuttavia il vento può incrementare l’evapotraspirazione portandosi via lo strato di umido presente sopra gli stomi dando così una mano all’ospite;
  • RADIAZIONE LUMINOSA: la luce è strettamente legata alla fotosintesi e quindi luce troppo intensa o poco intensa porterà a problemi di fotosintesi facendo risentire l’ospite. Anche i patogeni sono sensibili alle variazioni di luce in quanto la luce troppo intensa potrà dar problemi, mentre la luce diffusa può aiutare la proliferazione (oidio si riproduce meglio a luce diffusa piuttosto che diretta). La luce può essere influenzata dall’ospite e dal metodo di allevamento.
  • SUOLO: la presenza di sostanze nutritive è importante per il patogeno perché il patogeno avrà bisogno di energia presa dall’ambiente (studio per la lotta biologica) per riuscire ad iniziare l’infezione. La presenza di sostanze nutritive in quantità e qualità (per la pianta è la sostanza organica) influenza anche il fitness della pianta che avrà una miglior o peggior risposta all’attacco, anche se un fattore importante per bloccare il patogeno è il cambio di pH. IL SUOLO È LA MATRICE CHE PUÒ INFLUENZARE TUTTO per caratteristiche fisiche e chimiche (struttura, pH, tessitura, salinità) ed i suoli che aiuteranno più il patogeno solo quelli che stresseranno di più la pianta.

 

I FATTORI BIOTICI sono:

  • MICRORGANISMI: altri organismi viventi possono interagire con ospite e patogeno agendo contro quest’ultimo parassitizzandolo, aumentando la fitness della pianta ecc… NELLA COMPONENTE BIOTICA CI SONO LE PIÙ GRANDI RISORSE NON ESPLORATE PER LA DIFESA.

 

NON POSSIAMO MAI CONSIDERARE PATOGENO E PIANTA COME ELEMENTI DISTINTI ENTRO IN UN CERTO AMBIENTE CON DETERMINATE CARATTERISTICHE.

 

 

Buona Lettura

 

Vino&Viticoltura

 

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